Traversata Polluce e Castore

Remy Maquignaz, la guida di Cogne che mi ha accompagnata, ha pubblicato una foto della gita su instagram con questo commento: .....oggi bellissima cavalcata sui 4000 della val d’Ayas...traversata Polluce-Castore...super condizioni –

Grazie Remy, cos’altro aggiungere? Metto giù una breve relazione della gita con le mie impressioni.

Ho paura, temo di non riuscire, ci metterò tutta me stessa, spero che il tempo ci accompagni e che le condizioni della montagna mi consentano di realizzare questo sogno.

Prendiamo il sentiero al pian di Verra e comincia a piovere, poi qualche granello di grandine, quindi torna il sole; una breve pausa al Mezzalama e poi buone condizioni fino al Lambronecca; tempo incerto, poi peggiora, piove grandina nevica in quota; durante la notte, si staccano di continuo lastre di ghiaccio che scivolano dal tetto, boh speriamo bene...

Al mattino partiamo al buio, siamo soli sul ghiacciaio, una fetta di luna ci segue.

Siamo alla base del Polluce, deviamo a sinistra e saliamo per il ripido canalone; neve fresca, Remy deve tracciare.

Arriviamo alle roccette, poi la placca, il canalino, un altro tiro e arriviamo alla Madonnina col Bambino; ancora uno strappo su per il pendio nevoso e siamo in punta.

Wow, raggiunto il primo obiettivo, abbraccio e foto di rito, uno sguardo a 360° tra vortici di nebbia e nuvole, i tempi sono buoni ma non possiamo indugiare.

Scendiamo alla Madonnina e poi giù ci caliamo lungo la parete, quindi le roccette e il canalone.

Traversiamo verso il Passo di Verra dirigendoci verso il sole, magnifico.

Alla nostra destra il ripido pendio che sale al Castore, in ombra, freddo.

Si riparte, piano piano, piantando bene i ramponi, concentrazione e prudenza, ottima traccia, neve compatta/ghiacciata, ripido … fiatone …, incrociamo altre cordate, lentamente ma saliamo, la meta si avvicina, la traccia ci porta sulla spalla a destra, si sale lungo la cresta in direzione del sole che ci riscalda, un passo dopo l’altro, ancora ancora ancora … siamo in punta, siamo su, non ci credo, abbiamo fatto un ottimo tempo, abbracci complimenti profonda emozione … è magnifico, un sacco di gente italiani tedeschi americani, siamo tutti eccitati, strette di mano, scambi di notizie e informazioni tra le guide, i nostri mille colori netti e carichi spiccano sul bianco della neve, nel cielo giochi di nebbia e nuvole che si rincorrono sulle altre punte del Rosa e che lasciano intravedere sprazzi di cielo blu.

Ok benissimo, il più è fatto, tiro il fiato e comincio ad assaporare la riuscita della gita, non mi sembra vero, ottimo, grande soddisfazione, lo sguardo spazia sulle altre cime già fatte e punta sui sogni ancora da realizzare ma che, con questo successo, sembrano meno lontani.

Scendiamo lungo la cresta est che con un po’ di saliscendi ci porta al Colle di Felik, percorriamo il ghiacciaio omonimo fiancheggiando la Punta Perazzi e raggiungiamo il Rifugio Sella.

Rifatto lo zaino prendiamo il sentiero attrezzato che scende lungo la cresta rocciosa, scivoliamo per alcuni nevai e con gli ultimi passi arriviamo agli impianti al Bettaforca.

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