Ho conosciuto Ezio Marlier, è eccezionale sia come persona che come guida; abbiamo fatto un paio di uscite insieme e poi mi ha proposto di andare ad aprire una cresta; l’idea mi ha subito tanto affascinata quanto intimorita
Ho conosciuto Ezio Marlier, è eccezionale sia come persona che come guida; abbiamo fatto un paio di uscite insieme e poi mi ha proposto di andare ad aprire una cresta; l’idea mi ha subito tanto affascinata quanto intimorita
La Grivola, il Cervino di Cogne, l'ardua Grivola bella per il Carducci, un altro sogno da realizzare.
Rémy Maquignaz, guida di Cogne, la programma per la prima settimana di agosto; desidero farla in giornata e non solo, vorrei anche salire le punte – la Bianca, la Nera, la Rossa - che la contornano … sarà una gita lunga … spero di riuscire.
Desideravo da tempo fare la cresta Kuffner anche se essendo una D mi intimoriva; finalmente riesco ad organizzarla con Davide; a dire il vero io ero convinta che richiedesse due giorni, in realtà Davide mi propone di farla in giornata e questo mi preoccupa ulteriormente ma accetto.
Partiamo a piedi da Valnontey (m.1.666) e nell’aria fresca del mattino percorriamo la sterrata – 22 – ombreggiata dai larici fiancheggiando di tanto in tanto alcune baite e rascard; lasciamo a sinistra la deviazione 22C (m.1.790) per il Bivacco Money e poco oltre attraversiamo il torrente sul Pont de l’Erfaulet passando sull’altro versante della valle dove inizia il sentiero che comincia a salire;
Le previsioni meteo erano buone ma quando arriviamo ad Entrèves il Bianco è tutto coperto; prendiamo comunque la funivia con la speranza che salendo le nuvole si diradino e, infatti, al Rifugio Torino si stanno alzando e davanti a noi si apre il cielo azzurro e il sole ci abbaglia sul bianco del ghiacciaio.
Era già da un po’ di tempo che avevo in mente la traversata dei Lyskamm, la ritenevo lunga e difficile, la temevo e quindi volevo raggiungere un ottimo allenamento per affrontarla, poi nel 2018 sono riuscita a realizzare questo progetto e non solo, ho fatto anche di più di quanto speravo perché l’ho fatta in giornata.
Remy Maquignaz, la guida di Cogne che mi ha accompagnata, ha pubblicato una foto della gita su instagram con questo commento: .....oggi bellissima cavalcata sui 4000 della val d’Ayas...traversata Polluce-Castore...super condizioni –
Il Gran Paradiso è l’unico 4000 completamente italiano, si trova nel cuore del Parco Nazionale in territorio valdostano e piemontese. È classificato come uscita alpinistica F facile e quindi è una delle prime uscite per i principianti, però è sempre bello tornarci.
Stiamo salendo al Monte Bianco, all’alba la nebbia ha sostituito il buio della notte e poi con l’avanzare del giorno, invece di alzarsi come speravamo, si infittisce sempre di più. E non solo la nebbia, anche il vento ci sta accompagnando da un pezzo e con sempre più forza alza la neve che ci punge il viso come tanti spilli e ci ricopre di ghiaccio. Un compagno di cordata ha problemi di salute e non riesce a vedere bene. I dubbi sulla riuscita della gita cominciano a farsi strada dentro di noi, la salita è ancora lunga e poi seguirà un’altrettanto lunga discesa in cresta. Boh … speriamo in bene.
Il Monte Bianco … l’ho sempre pensato come un sogno, una meta irraggiungibile, una fantasia; l’ho sempre visto e ammirato da ogni dove, in ogni stagione, col tempo bello o nascosto dalla nebbia e dalle nuvole. Poi, nel 2016, me l’ha suggerito una guida e così ho cominciato a pensarci seriamente, a concretizzarlo, a programmarlo, pur considerandolo sempre un obiettivo al limite delle mie possibilità. L’anno scorso avrei avuto l’allenamento giusto, purtroppo la calda estate ha reso le condizioni della montagna troppo pericolose e quindi ho dovuto rimandare.