Dal paese di Valgrisenche si raggiunge l’attacco della ferrata Béthaz-Bovard passando davanti al magazzino delle fontine. La ferrata è suddivisa in quattro tronconi al termine di ognuno dei quali la via di fuga consente di tornare indietro; è composta da numerosi tratti attrezzati con scalini in ferro che risalgono una serie di placche appoggiate più o meno verticali per superare complessivamente un dislivello di circa mille metri; il terzo settore è praticamente una lunga scala, mentre il quarto un po’ più vario sale una facile cresta fino al Bec de l'Aouille – 2.603m –.
Salendo, lo sguardo percorre tutta la Valgrisenche e a nord spazia dal Gran Combin al Monte Rosa.
Il 12 giugno 2013 avevo fatto i primi tre spezzoni di ferrata ma poi ero tornata indietro, c’era ancora troppa neve. Ci sono tornata il 20 luglio 2016 con l’obiettivo di chiuderla e proseguire fino al Rifugio degli Angeli.
Infatti, percorsa tutta la ferrata e il crinale a seguire fino a circa 2.660m, prendo il sentiero che scende al bivio col 18 a quota 2.646m: a destra riporta a La Béthaz, io prendo il ramo di sinistra in salita verso un colletto da cui scendo nuovamente per poi risalire un valloncello; seguo la traccia a volte coperta da chiazze di neve, passo vicino ai Lacs du Morion – 2.800m – puntando verso una macchia azzurra. Solo più tardi mi rendo conto che in realtà il Rifugio degli Angeli – 2.916m – si trova appena più in basso a sinistra: la costruzione grigia si confondeva con le rocce. Il rifugio, che si trova alla base della Testa del Rutor, è stato costruito “a spalla” dai Volontari dell’Operazione Mato Grosso dal 2003 al 2005, in sostituzione del Rifugio Scavarda distrutto da un incendio nel 1990. A 2.900 metri di quota il panorama è stupendo: in basso in direzione nord-est il terreno grigio di rocce e sfasciumi con macchie di neve e i Lacs du Morion è contornato dalla linea alpina che va dal Combin, al Cervino, al Monte Rosa; a sud-est il Gran Paradiso spunta dietro lo spartiacque seghettato da mille punte e colli che divide la Valgrisenche dalla Val di Rhêmes.
Dopo una pausa, prendo il sentiero 16 o meglio la traccia sul nevaio che sale dietro al rifugio verso il colle – 2.935m – da cui scendo nel vallone opposto seguendo i numerosi tornanti. Giunta al pianoro arricchito dallo splendido laghetto del Torrent Arp Vieille, appena sopra le baite, svolto a sinistra prendendo il sentiero 17 meno curato e frequentato che scende tagliando trasversalmente il pendio e riportandomi al punto di partenza a chiudere l’anello.